Radici della Famiglia

RADICI DELLA FAMIGLIA

L’uomo si pone nell’Universo, al centro del sé e del poi, dilatando la sua immagine terrena nello sviluppo spirituale che gli permette di creare la base da cui costruire, attraverso l’asse della fatica e della parabola umana, un risultato degno della sua umanità.

La cellula primaria da cui le radici attingono allo sviluppo, sono state da sempre materia di studio. Nei secoli, le teorie si sono formate e rimbalzate da un estremo all’altro dei Popoli, delle Nazioni che hanno tentato di dare definizioni anche e talora suffragate dalla Scienza. Ma, il legame dinamico della carità che dà sostegno alla materia prima è sempre l’Amore di Dio verso l’uomo. Dio, come rivelazione unica, l’Uomo sua cellula da cui il genere maschile e femminile si è sviluppato dando origine alle primordiali “Radici”.

RADICI FAMILIARI: PER NON DIMENTICARE CHI SEI E DA DOVE VIENI

11 GIUGNO 2018

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Le radici familiari sono il nostro sostegno. Ognuno di noi trova nella propria storia familiare il suo senso e significato.

Costruiamo la nostra vita sul modello relazionale che abbiamo interiorizzato in seno alla nostra famiglia perché è lì che impariamo a relazionarci sin dal primo momento di vita.

Se vuoi comprendere chi sei è dalla tua famiglia che devi partire. Iniziamo insieme questo viaggio nella memoria.

Radici familiari: è dalla famiglia che tutto si origina

Le radici familiari sono il nostro luogo fisico e metafisico. La famiglia è la dimensione del visibile: le cose, le situazioni, le cure e dell’invisibile: le memorie, i ricordi, le aspettative, le realizzazioni.

Ogni famiglia, di generazione in generazione, tramanda 2 diversi tipi di eredità:

  1. Materiale: composta da beni, proprietà, risorse economiche ma anche debiti, fallimenti, proventi illeciti.
  2. Spirituale: composta da ideali, valori, ricordi ma anche traumi, sensi di colpa, segreti.

Dopo la morte dei miei genitori per molto tempo non sono riuscita ad aprire alcuni cassetti contenenti vecchie lettere, fotografie, immaginette commemorative, bigliettini e il tesoro più prezioso di tutti, il diario di guerra del mio papà che aveva scritto sotto forma di dialogo con la sua mamma, quando diciottenne, classe 1921, partì volontario nella seconda guerra mondiale.

In quelle pagine ho conosciuto un Salomon poetico, capace di toccarti il cuore ed emozionarti, lo stesso Salomon che tanto criticai quando mi invitava al buon senso.

Mentre leggevo queste care pagine, scritte con una calligrafia di altri tempi, dalle fotografie in bianco e nero, sparpagliate tutte intorno, mi guardavano pazientemente i miei antenati con le espressioni solenni. Le tante immagini evidenziano vite ricche di esperienze e di quell’amore profondo che neppure la morte può toccare.

Le famiglie perfette non esistono: la famiglia del mulino bianco non esiste!

Attraverso la comprensione delle proprie radici familiari è possibile risalire alle dinamiche relazionali, affettive, economiche che caratterizzano la nostra storia familiare e il lungo percorso che c’ha portato sin qui.

Mi piace pensare alla famiglia come un albero che nasce dalla terra e che ne ha le stesse vitali caratteristiche. Nel terreno familiare ognuno di noi fonda se stesso e lì si radica. Nella famiglia ognuno ritrova il proprio posto che di fatto è il luogo metafisico in cui deve stare.

Il viaggio, alla scoperta delle proprie origini familiari, è caratterizzato da mille emozioni e sentimenti che si sovrappongono, può essere penoso e a tratti doloroso ma è grazie a questo viaggio nella memoria familiare che si scoprono le proprie radici e si arriva a comprendere chi si è, da dove si viene, dove si vuole andare.

Prima o poi, tutti dobbiamo fare i conti con la nostra famiglia d’origine accettandone le luci e le ombre. La famiglia del mulino bianco, la famiglia perfetta, sempre sorridente, non esiste, non è mai esistita. La famiglia descritta nella pubblicità, decantata da chi si riempie la bocca con la parola ‘tradizionale’ non può esistere.

LA FAMIGLIA È UN CORPO VIVO

La famiglia nasce dalla terra è in continua crescita e trasformazione. Per l’antropologia la famiglia è un gruppo sociale caratterizzato da una residenza comune, dalla cooperazione economica e dalla riproduzione.

Per la filosofia della scienza, Ludwig Wittgenstein nella sua opera Ricerche filosofiche (1953) utilizza il termine famiglia per definire l’insieme delle caratteristiche che oggetti, persone, concetti, hanno in comune.

Per la sociologia non può esistere famiglia senza società e società senza famiglia. Ogni singola famiglia, arricchendosi di nuovi membri, evolve naturalmente in una realtà più ampia la società che da sempre rispecchia le famiglie di cui è composta.

Johann Fichte nell’opera: Die bestimmung des gelehrten (Alcune lezioni relative alla definizione degli studiosi 1794) scrive:

“Chiamo società la relazione reciproca degli esseri ragionevoli”

Da qui si comprende come la famiglia e conseguentemente la società, nascono dalla spinta di 2 distinte pulsioni:

  1. Necessità e utilità reciproca
  2. Inclinazione alla socialità

Pensiamo alla famiglia e alla società come un insieme di individui che sviluppano:

  • Forme di collaborazione reciproca
  • Condivisione di regole, norme comportamentali e legali
  • Definizione di necessarie modalità di controllo reciproco per garantire sicurezza e difesa

In famiglia così come dovrebbe accadere in una società civile, ci si prende cura gli uni degli altri, alle volte si litiga e poi si fa pace, altre volte ci si separa poiché l’amore è venuto a mancare.

Gli affetti, le regole, i comportamenti condivisi, sono fondamentali per educare i figli e autoeducarsi, crescendo insieme a loro, così che la famiglia possa continuare ad arricchirsi e compiere nuove esperienze. Le radici familiari affondano in una terra sacra in cui è necessario perdersi per ritrovarsi.

Se hai trovato utile questo articolo sulle origini familiari ti chiedo di condividerlo e se vuoi parlare un po’ di te e della tua famiglia, questo è il posto giusto.

Donata Salomoni

Cos’è il DNA in parole semplici?

Il DNA è la molecola che detiene le informazioni genetiche ed ereditarie dell’individuo

Da Gianluca Rini, il 5 Maggio 2014 alle 15:00

Cos’è il DNA in parole semplici? Dove si trova? Spesso ci chiediamo che cosa vuol dire questa parola che ci sembra così complicata. In realtà è molto più facile di quanto si possa pensare. Rivolgiamo il nostro pensiero ad una lunga catena, come se fosse una doppia spirale, una doppia elica. E’ questo il DNA: si trova all’interno di ogni cellula del corpo umano. E’ composto da cromosomi, che contengono tutte le informazioni genetiche che si trasmettono da un individuo all’altro. Ogni parte del DNA è formata da elementi più semplici, come se fossero gli anelli di una catena. Il DNA è la base fondamentale della vita.

La struttura

Ogni molecola di DNA, a differenza dell’RNA (un’altra catena chimica delle cellule), è formata da elementi più semplici, che vengono chiamati nucleotidi. Questi ultimi, a loro volta, sono costituiti da uno zucchero, un fosfato e da un’altra molecola, che appartiene alle basi azotate. Ogni nucleotide della catena forma dei legami con altri due nucleotidi. Nella doppia elica gli zuccheri e i gruppi fosfato sono disposti verso l’esterno e formano l’ossatura dell’intera struttura, disposta in maniera verticale. Per quanto riguarda, invece, le basi azotate, esse sono: adeina, timina, guanina e citosina. I loro appaiamenti non avvengono a caso, perché l’adenina si appaia con la timina e la guanina con la citosina. Lo schema seguito prende il nome di complementarietà delle basi.

Le funzioni

La funzione più importante del DNA è quella di contenere le informazioni necessarie per far funzionare l’organismo. Questi dati possono essere trasmessi da una cellula all’altra e da un organismo all’altro. Non dobbiamo, infatti, dimenticare che all’interno di questa molecola sono presenti le istruzioni fondamentali, che servono a sintetizzare delle proteine importanti per costruire i tessuti e gli organi e per poter mettere in atto tutti quei processi biologici e chimici che garantiscono la sopravvivenza dell’organismo. Tutte queste informazioni formano insieme il codice genetico, che è costituito da basi azotate disposte a tre a tre.

La funzione più rilevante del DNA è quindi quella di trasmettere le caratteristiche ereditarie da un individuo all’altro. La ricerca scientifica si è molto occupata del rapporto fra genetica e DNA, scoprendo anche nuovi fattori di sviluppo del genoma. Si è scoperto che molte componenti dell’individualità di ogni persona sono stabilite proprio da questa molecola: anche l’intelligenza che dura nel tempo è stabilita dal DNA, così come molte peculiarità fisiche, a partire dal colore dei capelli o da quello degli occhi.

Come si duplica

La molecola di DNA, per duplicarsi, in un tratto abbandona la sua forma a spirale. Interviene a questo punto un enzima, che va a separare i due filamenti che formano la doppia elica. Le basi azotate che rimangono esposte riescono ad agganciare i nucleotidi del DNA liberi nel nucleo. Perché si verifichi questo processo deve intervenire un enzima, il DNA polimerasi, che riesce ad agganciare le basi azotate complementari e a legarle le une alle altre. In questa maniera si ottengono due doppie eliche identiche a quelle che costituiscono il punto di partenza.

Ogni cellula del nostro corpo contiene lo stesso DNA ricombinante (in grado di ricombinarsi) in 46 cromosomi. Nelle cellule uovo della donna e negli spermatozoi dell’uomo è presente metà corredo cromosomico: nel momento del concepimento ogni spermatozoo, fondendosi con la cellula uovo, fa in modo che venga ricomposto il patrimonio intero di 46 cromosomi. Ogni individuo, in sostanza, riceve metà del proprio DNA dalla madre e metà dal padre.

Il DNA mitocondriale

Il DNA mitocondriale viene tramandato dalla madre ai figli. Da questo punto di vista è lecito affermare che tutti i figli della stessa madre presentano lo stesso DNA mitocondriale. Le informazioni che caratterizzano questa molecola si trovano al di fuori dei cromosomi di una cellula. Più precisamente è possibile rintracciarle all’interno di alcuni organelli cellulari chiamati mitocondri. Esiste un apposito test del DNA mitocondriale, che serve a ricostruire la storia individuale in linea materna o a determinare la parentela di due o più persone proprio attraverso la linea ereditata dalla madre. Da non dimenticare, per la sua utilità, per ciò che riguarda i test del DNA, anche il fingerprinting: un metodo di identificazione costituito dal confrontare frammenti di DNA che provengono da individui differenti.

DNA per bambini

Come spiegare che cosa sono il DNA e la sua struttura ai bambini? Si può fare proprio il paragone di una doppia elica, che è la metafora più adatta a rendersi conto di che cosa si vuole significare. Ai più piccoli si può dire che si potrebbe trattare come se fossero tante lettere che compongono, in una catena, un’intera frase. Forse potremo peccare in precisione, ma in realtà è proprio questo il metodo più semplice, per non incappare in complessità che potrebbero rivelarsi inattendibili e confondere le idee. Sicuramente anche i più piccoli hanno chiaro il significato di una catena formata da tanti anelli o di una frase formata da tante lettere o parole. In questo modo possono capire com’è composto questo fondamento della biologia.

Torniamo alle radici delle nostre famiglie

Qui di seguito vi sono i due alberi genealogici, quello che inizia dal lato mia mamma Alma con mio nonno Sarrubbi Ettore e la nonna Falquier Augusta, il secondo, quello che inizia dal lato di mio padre Augusto con mio nonno Amabile Robiati e mia nonna Italia Cajeta e poi la combinazione fra mio padre Augusto e mia mamma Alma Sarrubbi

Qui avviene la combinazione del DNA delle due famiglie

Qui a seguito alcune foto delle rispettive famiglie di origine con i vari nonni e nonne sia dal lato materno che da quello paterno

In questo sito e nel sito di mio padre Augusto Robiati vi e’ molto materiale da cui si puo’ leggere e conoscere meglio la storia delle due famiglie di origine

Lato paterno (Augusto Robiati) Dal 1912
Da sinistra in piedi
Amabile Robiati, Tina Robiati, Francesco Robiati, Fratello di Amabile.
Da sinistra seduti
Celestina Italia Cajeta, Augusto Robiati, Enrica Robiati,
Si sposarono nel 1895
1930
In Piedi da sinistra
Enrica, Francesco, Augusto e Tina
Seduti
Mamma Celestina, o Italia, Papà Amabile,
E fratello Francesco
Peppino era trapassato di tifo
Lato materno (Alma Sarrubbi)
Alma e’ la quinta della famiglia
Ettore Sarrubbi e Augusta Falquier si sposarono nel 1905
Augusto Robiati ed Alma Sarrubbi si sposarono in Asmara (Eritrea) nel 1941