Venezuela

Perchè in Venezuela

La mia prima associazione con il Venezuela viene da flash geografici di quella gigantesca baia che è il lago di Maracaibo e la distesa infinita di tralicci in acciaio che rappresentano altrettanti pozzi petroliferi, oltre ai giganteschi e lunghissimi ponti.
Un’altra associazione viene da un amico elettricista, Sig Triches che lavorava in Zambia negli stessi cantieri dove lavoravo io. Un giorno mi disse che sarebbe partito, non per andare in ferie, ma bensì per andare in Venezuela. Ma che era questo Venezuela che attraeva questo mio amico![Continua nel PDF]

Breve storia del Venezuela

Simon Bolivar (1783-1830) 
Fu uno dei Generali più importanti del Sud America. Le sue vittorie sugli spagnoli condussero all’ indipendenza della Bolivia, Panama, Coombia, Equador, Peru e Venezuela. Gli furono dati i soprannomi diLiberatore e di George Washington del Sud America.
Nacque a Caracas in Venezuela nel 1783. Rimase orfano da bambino ricevendo però un enorme fortuna che gli permise di recarsi in Europa. Al suo ritorno in Venezuela si aggregò ad un gruppo di patrioti che occuparono Caracas nel 1810 dichiarandone l’indipendenza dalla Spagna. Si recò poi in Gran Bretagna ottenendo però solo una promessa di neutralità. 
Al suo rientro prese il comando di un esercito di patrioti e riprese Caracas dagli Spagnoli nel 1813costretti a ritirarsi a Granada – attuale Colombia – che era a sua volta in guerra con la Spagna, Prese il comando delle forze colombiane e catturò Bogotà nel 1814. Siccome però l’esercito di volontari era scarso di uomini e risorse, fu sconfitto nei successivi combattimenti, costringendolo a fuggire in Giamaica. Mise insieme un nuovo esercito a Haiti e sbarcò in Venezuela nel 1816 conquistando Angostura – attualmente Ciudad Bolivar – divenendo dittatore.
Egli poi marciò nella Nuova Granada nel 1819 sconfiggendo gli Spagnoli a Boyar liberando il territorio della Colombia. Ritornò ad Angostura e prese il comando del Congresso che organizzò l’originale Repubblica della Colombia – ora Ecuador, Colombia, Panama e Venezuela di cui divenne il primo Presidente io 17 Dicembre 1819.
Egli annichilò l’esercito spagnolo a Carabobo in Venezuela nel 1821, proseguendo l’offensivsa in Ecuador aggiungendo quel territorio alla nuova repubblica Colombiana. Nel 1822 divenne il dittatore del Perù dove nel 1824 il suo esercito vinse la battaglia contro gli spagnoli ad Aucucho. Il Perù del Nord divenne uno stato separato e la Bolivia fu nominata tale in suo nome nel 1825. La costituzione che egli introdusse per la Bolivia è uno dei suoi più importanti pronunciamenti.
Trapassò il 17 Dicembre 1830 a Santa Marta – Colombia.

Tratto da Harvey L. Johnson

Giardino Botanico di Caracas

Si trova nel centro di Caracas lungo una delle autostrade cittadine. Copre una superficie di 70 ettari ed è gestito dall’Università Centrale del Venezuela. Forma parte della stessa università. E’ un’autentica meraviglia di botanica aperta tutto l’anno. 
Questa gioia venezuelana fu inaugurata nel 1944 ed il suo sito assieme alla città universitaria sono state dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Contiene 2500 specie, 100 specie endemiche ed altre 100 famiglie botaniche d’importazione, in una struttura piccola ma ben disegnata con il risultato di avere anche arre con orchidee, un bosco tropicale umido, una laguna ed un impressionante collezione di palme fra cui altre specie e settori.
All’interno del giardino botanico vi è anche una biblioteca ed una Fondazione del Giardino Bitanico.
Il giardino apre i suoi cancelli tutti i giorni dell’anno e le sue tariffe (2 colones – 1 dollaro Usa) sono accessibili a tutti e vi sono sconti per gli studenti e professori della facoltà adiacente.

I pellicani di Los Roques

Arrivando a Los Roques, quello che mi colpa’ subito fu questa attivita’ frenetica di pelicani che per tutta la giornata si tuffavano nella fascia di mare vicino alla spiaggia per andare a catturare pesce con cui nutrirsi. Quando andai con la maschera e boccaglio a vedere quello che c’era sotto scoprii una quantita’ di pesce incredibile fra cui colonie di sardine, che evidentemente era il ghiotto cibo di cui i pelicani si alimentavano.
Ho passato ore a guardare i pelicani che volavano sfiorando la superficie marina e poi decollare per portarsi ad una decina di metri dall’acqua e poi ancora osservare dall’alto per idividuare dei ghiotti bocconi, frenare, sfruttando aerodinamicamente le loro ali, allungare il collo a mo di freccia e piombare dall’alto sulle inermi prede che poi inghiottivano dopo aver espulso l’acqua dal gozzo. A volte si lanciavano da soli a volte a coppie a volte a quattro alla volta. Uno spettacolo indimenticabile.
Vi e’ pero’ una storia che mi ha commosso. Mi raccontavano che questo continuo tuffarsi da diversi metri lentamente, porta i pelicani alla ciecita’ con la conseguenza di non potersi piu’ nutrire non potendo vedere il pesce da catturare e alla fine morire di fame.
Ho scattato molte foto dei pellicani e ve le lascio tutte as disposizione perche’ ognuna ha la sua singolarita’.



Governatore dello stato di Miranda a Los Roques