Ing. Nunzio Pino
Nunzio Pino nato a Ramacca, (CT) si dedica completamente alla pittura appena conclusi gli studi d’arte.
La partecipazione a rassegne e mostre personali quali “Giovane energia siciliana” (Trecastagni 1989),
“Biennale d’arte calabrese “(Monterosso 1990) “Expo d’arte” ( Bari 1990), lo mettono in evidenza nell’ambito artistico.
Le successive mostre e le opere svolte negl’ anni che seguono, portano la ricerca di Pino ad una fase di profondo radicamento della sua cifra linguistica
riconoscibilissima e densa di mistero. “Le tende” (Messina 1991) sono il risultato di questo raggiungimento che gli valgono la permanente presenza nella galleria
Il Sagittario di Messina. La stessa galleria, espone le opere Del ciclo”La barca” dedicate all’opera del poeta Mario Luzi (1991) e “La casa Di Dario”(1996) dedicate al poeta Dario Bellezza.
Compiute le sue scelte esistenziali ed estetiche, nelle sue opere Pino, esprime un linguaggio con sapiente immediatezza e libertà di segno-immagini,
che definiscono spazi di mistero e luce . Le sue opere traducono una poetica che proviene da un esistenzialismo carico di tensione, splendori trascendentali che mai, si disancorano dalla realtà o dai miti d’oggi. Mostre personali e collettive, si susseguono nell’ambito artistico. Critici, scrittori e poeti testimoniano la validità delle sue opere: Sebastiano Addamo, Maria Attanasio, Lucio Barbera, Dario Bellezza, Giorgia Stecher, Renato Pennisi, Francesco Carbone, Aldo Gerbino, Giovanna Giordano, Sebastiano Grasso, Maria Teresa Prestigiacomo, Silvano Salvatore Nigro Enzo Salsetta, Luigi La Rosa. Le mostre sono: “Nacach” (Caltanissetta 1995), “Lumina Limina” (Palermo 1995), “La poetica dell’ immagine nell’ arte contemporanea” (Brindisi 1995).“Della sovversione” (Bagheria 1995), “Segretapoesia”(Montedoro 1995), “Colapesce”
(Messina 1995), “Il coleottero di junger” (Palermo 1995), “Tempora”(Biancavilla 1996). Dall’attuale ricerca dal titolo “Postcorpum”, un sistema di segni luminosi, convulsi, invadono l’immobilità di spazi pittorici, segnati da una misura aurea quattrocentesca con interferenze che provengono dall’attuale civiltà delle immagini. Un’iconoclastia di immagini tratte da riviste, quotidiani, libri e video, viene integrata nelle opere per una rilettura di un mondo “altro”, traendone linfa poetica, ironia, miti e simboli. il tutto si risolve in una nuova percezione di pittura immagine. “Postcorpum”, rappresenta quindi, un contenitore simbolico entro cui sono introdotte diverse sezioni:”corpum-sicilianitudine- Packing list-erotica-miti d’arte-dee,brume ed eroi-rituale corporeo-La prima luna”.”La prima luna”, dove arte e scienza dialogano, venne ospitata a Palazzo comunale di Monza nel 1998 e, all’interno di una collettiva
“La decostruzione dell’immagine”, Palazzo Reale a Milano nel 1999. Il suo rapporto con la poesia alla “distanza” di anni lo riporta nel luogo della
“Cartella d’Arte”, rinascono così, con ritrovato splendore, un “Corpus” di dipinti dal titolo “Accuddì”, grazie alle poesie in siciliano di Salvo Basso, poeta e amico-ritrovato.Nello stesso tempo un omaggio agli amici poeti come: Enzo Salsetta, Giovanna Falsone, Renato Pennisi, Enrica Molfino, Maria Nicosia e Vera Ambra in”I fiori dei miei amici” con l’originale presentazione di Crisostomo Lo Presti. Nel 2001 presenta la 9° cartella d’ arte dedicata alla figura della madre dal titolo “ Bellamadre” con i poeti Angelo Amico, Tonino Calà, Ugo Entità Antonella La Monica, Giuseppe Panetta, Carla Ricci, M.Pia Pisoni, Vincenzo Salsetta e presentata da Silvana La Spina; mentre alla librogalleria Tertulia di Catania, con Salvo Basso viene presentata la cartella “Accuddì” e poi all’ ex convento San Domenico di Mussumeli. Nell’ estate dello stesso anno nella splendida cornice della Chiesa del Carmine di Taormina, presenta “Mater mediterranea” col patrocinio del comune. Proseguendo verso una ricerca sempre sulla “decostruzione formale”, approda nel 2002 nell’ immaginario simbolico dell’ uomo e dei suoi miti,attuando una “ricostruzione interiore”, preparando così una raccolta di opere dal titolo “
Per Cortesia” con la presentazione del poeta critico Emanuele Schembari.