PARTE 1 CAPITOLO 1

UNA VITA DEDICATA AL LAVORO, ALLA FAMIGLIA E ALLA FEDE

Cercherò nelle pagine che seguono di condurre una riflessione sugli anni della mia vita dedicata alla famiglia, al lavoro e alla Fede.

Per quanto riguarda il lavoro, racconterò delle aziende con cui ho lavorato, dei direttori che ho avuto, dei colleghi – dirigenti, impiegati, operai – che con me hanno condiviso momenti di grande fatica, di gioia, di sofferenze, di amarezze e anche di alcune esperienze umane all’estero ed in Italia; per ultimo tratterò alcuni paesi del mondo, paesi dove ho lasciato molto sudore.

Prima di cominciare questo racconto, desidero fare un ringraziamento particolare a mia moglie Jannette Margaret, alle mie figlie Nicole, Emma e Louise che per molti anni, con grandi sacrifici, mi hanno seguito nelle varie peregrinazioni all’estero ed in Italia. Con me hanno condiviso esperienze di vita, momenti belli, momenti duri, situazioni esilaranti.

Un altro ringraziamento particolare va a quelli che sono stati i miei maestri di vita: mio padre Augusto e mia madre Alma.

Un ricordo particolare anche alle mie sorelle e fratello, Anna Maria, Maria Grazia e Giuseppe, che mi hanno dato il loro sostegno quando ne avevo bisogno.

Un pensiero ai miei due straordinari nipoti, Nabil e Noemi, che stanno facendo grande onore al nome della nostra famiglia. Il piccolo Naeem Robiati, figlio di Nabil e della bella Nditha, nato in quella bella terra di Namibia, è ora il solo erede che porta il nostro cognome.

Con la mia famiglia d’origine ho anche condiviso quella straordinaria esperienza spirituale e sociale che ha avuto inizio in Eritrea negli anni ‘50 e che è stata il forte sostegno in tutti i momenti della nostra e della mia vita.

Ricordo con grandissimo affetto coloro che sono stati i miei maestri nel mondo del lavoro, i dirigenti delle Imprese: Romeo, Giuseppe Torno, Cogefar, Ipisystem, Icla, Impregilo e SC Sembenelli che mi hanno accompagnato nei miei primi passi e mi hanno poi guidato nella mia evoluzione e nel relativo consolidamento.

Ricordo con grande affetto ed emozione tutti i colleghi di lavoro ed amici con cui ho condiviso le tante battaglie per portare a termine tutti quei lavori nei quali siamo stati coinvolti. Ne ricorderò i nomi nei vari capitoli dedicati ai lavori. Molti li rivedo ancora oggi nei meeting, altri sono scomparsi, ma li tengo presenti nella mia mente e nel mio cuore.

Nel 1966, con un Super VC 10 della Vickers, un aereo della B.O.A.C., atterrammo a Lusaka, in Zambia, e scesi dall’aereo per rimettere piede in quel continente dove, ad Asmara (Eritrea), mia madre nel 1943 diede alla luce un figlio cui fu dato il nome di Vittorio Alessandro.

Mia madre Alma Sarrubb Â Mio padre Augusto Robiati

Mia madre con Vittorio