Israele

Un anno a Haifa

Ero in Inghilterra, dopo le esequie di mio padre quando mi giunse una telefonata del mio caro amico Sohrab Youssefian che mi informava che era giunta una chiamata dal Centro Mondiale Baha’i che mi chiedeva di fare un viaggio a Haifa in Israele per un colloquio per un possibile incarico al Centro Mondiale Baha’i in relazione alla prossima apertura al pubblico dei giardini e delle costruende terrazze. Fu per me una notizia emozionante. Prenotai il volo per Tel Aviv e partii la stessa sera.
Arrivato a Haifa mi fu data l’opportunità di recarmi alle Sacre Tombe. Naturalmente questo giungeva in un momento così particolare con il trapasso di mio padre che mi aveva sconvolto il cuore. Mi sembrava di sentire da vicino la sua presenza in un luogo così altamente spirituale.
Ebbi il colloquio con un comitato che si interessava del tema di cui faceva parte Albert Lincoln Segretario Generale della Baha’i International Comunity ed il suo Vice Sig. Murray Smith oltre all’Arch. Fariborz Sahba, progettista delle terrazze e del Tempio Baha’i di Nuova Delhi in India.
Rimasi tre giorni e poi continuai il mio viaggio verso Oriente in Nepal per le ultime consegne finali al mio sostituto. Mentre mi trovavo in cantiere ricevetti un e-mail da mio fratello Giuseppe che mi informava che dal Centro Mondiale era arrivata la conferma del mio incarico della durata di un anno e che avrei dovuto raggiungere il Centro Mondiale immediatamente. Rientrai in Italia, feci le valigie, abbracciai tutti gli amici, mia mamma, mio fratello, le mie sorelle e la mia famiglia tutta. Andare a servire al Centro Mondiale Baha’i equivale per un cattolico andare a servire alla tomba dove fu sepolto Gesù Cristo. Il Monte Carmelo e la cittadina di Bahji sono i luoghi dove sorgono i mausolei dove sono poste a giacere le spoglie dei due Messaggeri di Dio per questa epoca, visitati da milioni di persone da tutto il mondo e di tutte le Fedi.
Oggi quei due luoghi sacri sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’umanità. Per maggiori dettagli andare a leggere l’articolo relativo su internet al sito web http://news.bahai.org/story/642 Arrivato al Centro Mondiale e dopo essere stato sistemato logisticamente, ho avuto la benedizione di essere ricevuto dalla Casa Universale di Giustizia dalla quale ho ricevuto tutto l’incoraggiamento necessario per intraprendere il compito che mi era stato chiesto.
Feci una ricognizione di tutte le terrazze, 19 per la precisione con al centro il Mausoleo del Bab, la piazza in basso con la fontana e lo sbocco in Ben Gurion Avenue che poi conduce al mare, e il punto più alto delle terrazze in cima al Monte Carmelo. Mille cinquecento metri ed un dislivello di trecento, terrazze con fontane, fiori, balaustre in marmo e pietra, 1100 specie vegetali. Lungo le belle scalinate corre l’acqua che produce un suono straordinario suono che accompagna il visitatore.
Potete cliccare qui e trovare il video fatto dalla Municipalità di Haifa dove si possono vedere i più bei giardini pensili al mondo dopo quelli di Babilonia.
A seguito di una riunione con le autorità locali e militari fu deciso che non sarebbe stato saggio aprire liberamente le terrazze al pubblico perchè data la potenziale massa in visita, questa avrebbe creato una totale distruzione. Fu deciso di lasciare aperte liberamente, la prima terrazza in alto, quella del Mausoleo del Bab come lo era già prima e quella della terrazza inferiore.
Studiai quindi un sistema di visite guidate con relativa prenotazione. Studiai i percorsi e ne scegliemmo due, uno per le terrazze superiori ed uno delle terrazze inferiori transitando sempre vicino al Mausoleo. Ogni percorso richiedeva un ora circa. Mettemmo in piedi un ufficio prenotazioni con relativo centralino e sistema informatico con l’aiuto dei bravissimi tecnici del Centro Informatico del Centro Mondiale, inizialmente l’ufficio era presso l’Ufficio del Turismo e poi presso le nostre strutture. Assumemmo 5 segretarie multilingue e ben 90 studenti dell’università di tutte le confessioni religiose a cui facemmo un corso di una settimana per prepararli ad accompagnare i turisti durante la visita raccontando loro la storia legata questi giardini e luoghi sacri. Fu un esperienza bellissima vedere un ragazzo Ebreo ed una ragazza Palestinese che facevano da guida ad un gruppo di cinquanta, raccontare al pubblico che il principio attorno a cui ruota il messaggio baha’i é quello dell’unità del genere umano. Ci raccontavano che dopo un pò, tutte le animosità fra loro erano sparite e si sentivano come fratelli. Il “Centro culturale Beit Hagefen”, un gruppo che opera a Haifa come struttura interconfessionale, ci aiutò a mettere in piedi il sistema e selezionare i giovani.
Preparammo anche un depliant in circa 20 lingue da distribuire al pubblico. Le visite erano assolutamente gratuite. Arrivavano al punto di inizio della visita con 15 minuti di anticipo con un coupon elettronico che veniva confermato nei nostri computer al punto di arrivo. Veniva fatta una breve premessa sul comportamento durante la visita e poi il gruppo partiva con le due guide.
Intervistavamo ogni tanto alcuni membri di un gruppo per avere le loro impressioni e per migliorare il servizio, ricevendo entusiastiche parole e sensazioni. I due punti di partenza delle visite guidate ricevevano a volte anche un pullman ogni 15 minuti con delle punte di 64 pullman al giorno.
Venivano persone di tutti i ceti, di tutte le nazionalità, di tutte le confessioni religiose e anche gruppi di soldati dell’esercito con i loro comandanti. Tutti trovavano che i luoghi esprimevano un silenzio, una spiritualità straordinaria ed una bellezza naturale unica al mondo. Faceva impressione vedere arrivare un gruppo di donne palestinesi con il loro velo o gruppi di Israeliani Ortodossi con il loro tipici cappelli neri e poi scolaresche di bambini cui le nostre guide amorevolmente spiegavano loro il significato di quello che vedevano e della storia del Profeta che ne diede origine arrivando come prigioniero dell’Impero Ottomano nel 1868 per essere imprigionato fino alla Sua morte nella città prigione di Akka nel 1892, che si trova proprio di fronte al Monte Carmelo dall’altro lato della Baia di Haifa.
Il 22 maggio del 2001, nel 157mo anniversario dall’inizio della Nuova Rivelazione nel 1844, all’imbrunire, alla presenza delle autorità Israeliane, accademici e ambasciatori di tutti i paesi del mondo, oltre ai cinque mila Baha’i provenienti da tutto il pianeta vestiti con i loro colorati abiti tradizionali ed in rappresentanza di tutte le nazioni e delle oltre 2100 etnie della terra, seduti su un palco eretto nella piazza al piede della sacra montagna di Dio, all’inizio della via “Ben Gurion”, prima chiamata “Via dei Templari” dove si erano insediati nel 1868 i Templari che vennero dalla Germania per attendere la venuta del ritorno del Cristo, l’orchestra Filarmonica di Haifa dava il via ad un concerto con l’oratorio composto da Thoresen il maggiore compositore Norvegese contemporaneo, basato sulla “Tavola del Carmelo” rivelata da Baha’u’llah e di due altri pezzi musicali straordinari di altrettanti compositori baha’i, fu trasmesso via satellite in 152 paesi in diretta mondiale.
Quando la luce del sole cominciò ad essere avvolta dal buio le terrazze cominciarono ad illuminarsi a raggiera partendo dal Mausoleo posto al centro. Io ero seduto nel palco e vedere questo spettacolo di luci associate alla potenza della musica che aumentava man mano che le luci raggiungevano le terrazze più lontane ebbe su di me un effetto bestiale causandomi una fortissima commozione con le lacrime che bagnavano tutto il mio viso. La lirica dell’oratorio che consisteva nel dialogo fra il Carmelo, la Sacra montagna di Dio ed il suo Creatore è di una potenza straordinaria e ve la ripropongo qui di seguito:




Sia gloria a questo Giorno, il Giorno in cui la fragranza della misericordia aleggia su tutte le cose create, un Giorno così benedetto che le età e i secoli passati non potranno mai sperare di rivaleggiare con esso, un Giorno in cui il sembiante dell’Antico dei Giorni Si è volto verso la Sua santa sede. Al che, le voci di tutte le cose create e, al disopra di esse, quelle dell’Accolta celeste, si sono udite gridare: «Affrettati, o Carmelo, poiché, ecco, la luce del sembiante di Dio, il Sovrano del Regno dei Nomi, l’Artefice dei cieli, si è levata su di te».
Pervaso da trasporti di gioia e alta levando la voce, esso ha così esclamato: «Che la mia vita Ti sia offerta in sacrificio, poiché hai fissato lo sguardo su me, profuso su me la Tua munificenza e diretto verso di me i Tuoi passi. La separazione da Te, o Sorgente di vita eterna, mi ha pressoché consunto e la lontananza dalla Tua presenza ha incenerito l’anima mia.
Ogni lode a Te per avermi dato facoltà di udire il Tuo appello, per avermi onorato delle Tue orme e aver risvegliata l’anima mia con la fragranza vivificatrice del Tuo Giorno e la vibrante voce della Tua Penna, voce che Tu destinasti quale squillo di tromba fra la Tua gente. E quando sopravvenne l’ora in cui la Tua irresistibile Fede doveva essere manifestata, Tu alitasti un soffio del Tuo spirito nella Tua Penna ed, ecco, l’intera creazione si scosse fino alle fondamenta, svelando all’umanità i misteri celati entro i forzieri di Colui Che possiede tutte le cose create».
Non appena la sua voce ebbe raggiunto quell’eccelso Luogo, rispondemmo: «Rendi grazie al tuo Signore, o Carmelo. Il fuoco della tua separazione da Me ti stava rapidamente consumando, quand’ecco l’oceano della Mia presenza si gonfiò innanzi a te, allietando i tuoi occhi e gli occhi di tutta la creazione e deliziando ogni cosa visibile e invisibile. Esulta poiché Dio, in questo Giorno, ha posto il Suo trono su di te, ti ha fatto oriente dei Suoi segni e alba della Sua Rivelazione. Beato colui che gravita attorno a te, che proclama la rivelazione della tua gloria e narra di quello che la generosità del Signore tuo Dio ti ha elargito. Prendi il Calice dell’Immortalità in nome del tuo Signore, il Gloriosissimo, e rendiGli grazie poiché Egli, come pegno della Sua misericordia per te, ha cambiato la tua tristezza in gaudio e tramutato il tuo dolore in beatitudine. Egli, invero, ama il luogo che è divenuto sede del Suo trono, che i Suoi passi hanno calcato, che ha onorato con la Sua presenza, dal quale ha lanciato il Suo appello e sul quale ha versato le Sue lacrime.
«Chiama Sion, o Carmelo, e annunzia la lieta novella: Colui Che era celato agli occhi mortali è venuto! La Sua sovranità che tutto conquista è manifesta, il Suo splendore che tutto pervade è rivelato. Bada di non esitare o fermarti.
Affrettati, e ruota intorno alla Città di Dio discesa dal cielo, la Caaba celeste attorno alla quale hanno gravitato adoranti i favoriti di Dio, i puri di cuore e l’accolta degli angeli più eccelsi. Oh, come agogno di annunziare in ogni luogo sulla terra e di portare a ognuna delle sue città la lieta novella di questa Rivelazione – una Rivelazione alla quale il cuore del Sinai è stato attratto e nel nome della quale il Roveto Ardente esclama: «A Dio, il Signore dei Signori, appartengono i regni della terra e del cielo. Questo è invero il Giorno in cui a quest’annunzio terra e mare esultano, il Giorno per il quale sono state serbate le cose che Dio, con munificenza inconcepibile a mente o cuore mortali, ha stabilito di rivelare. Ben presto Dio farà navigare la Sua Arca su te e paleserà la gente di Bahá di cui si fa cenno nel Libro dei Nomi».
Santificato sia il Signore di tutta l’umanità, alla menzione del Cui nome tutti gli atomi della terra hanno vibrato e la Lingua della Grandezza è stata mossa a svelare ciò che era stato racchiuso nella Sua sapienza e celato nel tesoro della Sua possanza. In verità, per il potere del Suo nome, l’Onnipotente, il Possente, l’Altissimo, Egli è il Sovrano di tutto ciò che è nei cieli e sulla terra. 
                                                                                                                                                          (Bahá’u’lláh, Spigolature)

Le riprese televisive della cerimonia trasmessa in diretta anche in Israele fece un tale effetto sul pubblico che ne richiese la trasmissione più volte. Le comunità Baha’i di tutto il mondo poterono vedere la trasmissione, emozionantissimi dal fatto che le immagini di quello straordinario luogo di pace e spiritualità fosse visto in tutto il mondo come prova che il mondo si può unire, pur con le sue diversità, in pace ed armonia e questa ne era la prova vivente, la più diversificata comunità al mondo con la sua straordinaria visione di unità. Potete vedere il filmato del concerto ciccando qui.
Fece molto scalpore vedere poi il giorno dopo ed ascoltare al piede della prima terrazza il coro femminile Baha’i del Congo proveniente della comunità Baha’i di quel paese martoriato da decenni di guerra civile, proporre dei canti che inneggiavano al Bab e vedere tutti i Baha’i salire a piedi i gradini di quelle 19 terrazze a ricordo dei primi 19 apostoli martiri di questa Rivelazione, e giungere al Mausoleo a rendere omaggio al Profeta martirizzato a Tabriz, nella Sua Natale Persia, ed oggi sepolto in quel Mausoleo che gli Israeliani chiamano Regina del Carmelo, che porta al mondo un messaggio di amore in contrapposizione con il messaggio di odio che nel 1850 portò alla Sua fucilazione ed al massacro di ventimila dei suoi seguaci, la cui unica ambizione era quella di portare al mondo un nuovo messaggio di amore e di unità e di fratellanza.
L’organizzazione logistica è stata perfetta con l’aiuto di tutti gli 800 volontari Baha’i anch’essi provenienti da tutte le parti del mondo che prestavano servizio per un anno al Centro Mondiale.
Le celebrazioni sono poi continuate al Centro Congressi di Haifa proponendo conferenze con straordinari oratori e canti e balli da parte delle comunità Baha’i di tutto il pianeta. Credo che mi sarà difficile dimenticare tutto quello che ho provato in quei giorni e che è penetrato profondamente nel mio cuore.
Le terrazze furono aperte al pubblico qualche giorno dopo. I centralini dell’ufficio prenotazione sono impazziti e i sistemi di posta elettronica intasati. Nella prima mattina dopo l’attivazione dei centralini sono arrivate 300,000 chiamate telefoniche per prenotare le prime visite. Alcune persone sono rimaste in attesa per 3 ore facendo poi impazzire le nostre telefoniste.
Fu molto emozionante vedere arrivare il primo pullman, con le nostre guide emozionantissime e poi il primo resoconto dell’esperienza provata da questi primi visitatori, felici di essere poi stati i primi a visitare le terrazze su ci si trovano quelle Istituzioni a cui tutto il mondo in futuro si volgerà per trovare le soluzioni ai problemi di questa martoriata società.
Nell’anno che seguì vennero in visita oltre un milione di persone.
Sulla base dell’esperienza del primo mese furono fatti aggiustamenti ai programmi delle visite, e furono costruiti dei bungalow alle entrate per tener conto dei periodi di clima torrido e furono organizzati dei punti dove i visitatori potevano sedersi comodamente per ascoltare i racconti delle nostre guide.
I visitatori potevano anche vedere lateralmente i meravigliosi edifici costruiti sul Monte Carmelo che costituiscono il Centro Mondiale Baha’i, con l’imponente edificio Sede della Casa Universale di Giustizia, l’Edificio degli Archivi in cui sono preservate tutte le reliquie associate con la storia della Fede, Il Centro per l’Insegnamento, Il Centro per lo studio dei testi, e la Libreria dove sono preservati gli scritti originali della Fede, oltre 16,000 tavole rivelate nelle lingue persiano, arabo e turco che contengono tutto quello di cui l’umanità ha bisogno per i prossimi mille anni. Sono anche preservate tutte le traduzioni di parte degli scritti in oltre 800 lingue e idiomi del mondo. Si vedono anche le belle tombe di alcuni famigliari di Baha’u’llah. A metà delle terrazze vi e’ anche l’Ufficio per le informazioni al pubblico con un bellissimo auditorio dove vengono fatte proiezioni per illustrare a gruppi di visitatori la storia della Fede e dei principi a cui la Comunità Mondiale Baha’i si ispira.
Fu un esperienza unica. Erano passati circa sei mesi dal mio arrivo. Sono rimasto a Haifa un altri sei mesi fino a quando tutto il sistema si era stabilizzato e normalizzato. Poi giunse il triste momento di dare addio alla Terra Santa e ritornare in Europa per continuare la mia vita. Nei mesi precedenti fu tenuto un bellissimo incontro con il Sindaco di Haifa, Sig. Amram Mitzna e del direttore dell’Ufficio per il turismo. In quell’occasione mi fu consegnata a ringraziamento del lavoro fatto, una bella pergamena a firma del Sindaco ed una piastra di vetro con inserita una moneta romana.
Pochi giorni prima del mio rientro in Italia fui invitato ad un incontro nella Sala del Consiglio con i membri della Casa Universale di Giustizia che vollero ringraziarmi per il lavoro fatto, informandomi che aveva trovato la loro soddisfazione. Mi regalarono un bellissimo quadro dell’artista Persiano Baha’i, Mishkin-Qalam, famosissimo come artista in tutta l’Asia minore, anch’egli prigioniero assieme a Baha’u’llah, nel carcere di Akka, due pavoni uno di fronte all’altro la cui grafica e’ composta da testi e lettere oltre ad una bellissima lettera della Casa Universale di Giustizia che conservo nei miei archivi personali. Fu un incontro molto toccante che conservo sempre nella mia mente e nel mio cuore.