L’Islam e il Corano
Può forse sembrare a qualcuno strano che io scriva una prefazione a questo libro. Per due ragioni: una è quella che il libro potrebbe « farmi concorrenza », come volgarmente si dice, essendo in parte un riassunto esplicativo del mio manualetto L’Islám pubblicato da Garzanti nel 1980. L’altra è che l’Autore di questa opera non è uno specialista nel campo islamologico bensì un lettore di quanto ha potuto trovare di serio sull’Islám e un divulgatore di queste idee dal punto di vista bahá’í.
L’idea centrale della Fede Bahá’í, cui l’Autore appartiene, è che le religioni sono – come altri fenomeni umani – studiabili, malgrado la loro origine che è per tutte divina, anche storicamente.
Hanno, cioè, una primavera (l’età di poco posteriore alla fondazione), un’estate (l’età della pienezza) e un autunno e un inverno, quelle della loro lenta decadenza. Ma quale aspetto della religione presenta queste fasi storiche? Non certo quello centrale, l’amore di Dio e per Dio che è la base essenziale di tutte le religioni, non cioè il nocciolo, ma la corteccia…