Mario Biscaldi
Mario Biscaldi nato a Lissone (Mi) nel 1932 – autodidatta; Disegnatore progettista, Pittore, Grafico, Scultore, Poeta. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni di poesia in lingua e dialetto. E’ l’attuale responsabile delle Sezioni di Arte e poesia dialettale del Cenacolo. Dal 1976 con la prima mostra personale a milano al Centro Culturale “Au petit Paris” ha vinto numerosi premi tra cui la Medaglia d’oro “Città di Milano” e “Mario Sironi 1978” alla galleria Boccioni di Milano; ha realizzato mostre di pittura e grafica. E’ autore del disegno di copertina dei libri: “Antologia II” e “Antologia del premio poesia Città di Monza 2001”.
Presente in diverse collettive del Cenacolo P.A.M.B tra cui citiamo: “Itinerari Artistici a Villa Camperio (1993); “Complicità in Arte” (1994); Arte e Poesia per la libertà” (1995).
Nel giugno 2002 all’Autodromo Nazionale di Monza nel “26° Festival dello Sport” Unione sociatà sportive monzesi ha vinto il 1° Premio Arte nello sport con il quadro “Ghiacciaio: ascesa in controluce”. Di lui si sono occupati numerosi critici d’Arte tra cui ricordiamo: il prof. Pier Franco Bertazzini, Antonio De Bono, Renato Tomasina.
Quattro pannelli in tecnica mista, ispirati alle sette trombe dell’Apocalisse sono esposte in permanenza alla Chiesa Sacro Cuore di Gesù – Via del Concilio – Lissone (Mi).
Ha lo studio in via Ciambue, 14 – Lissone (Mi) – tel. 039.795031
…l’arte riesce sempre atrovare la via evolutiva dell’individuo se questi ne accetta i condizionamenti estetici: spazi, volumi, segni sono le possibilità espressive che si ripetono all’infinito quando diventano necessità di linguaggio come in Biscaldi che partendo dalla grafica, attraverso l’impasto materico del colore è giunto alla manipolazione degli “oggetti” di uso comune: bulloni, viti, tubi vari con cui ha realizzato le sue prime opere in una contaminazione costante tra vita di tutti i giorni e arte; gli oggetti assumono valenze espressive diverse da quelle per cui erano state primitivamente create…
…Il pittore della Lunigiana è partito da un impegno astratteggiante ed informale, grumoso e materico, per sintetizzare l’impatto della luce che filtra tra le chiome dei boschi, in modo da raccogliere mille effetti di rifrazione che dissolvono le forme arboree, cogliendone appieno la simultaneità espressiva in rapide ed improvvise affermazioni di delicati e critici contrasti.
Egli non distrugge mai, anzi crea nuove: situazioni, operando una libertà nel colore e nel ritmo che non è mai dissacratorio, bensì concretismo realistico per affermare una diversa forma di vibrazioni della luce captata dalla potenza del raggio verde della selva. ma ne riparleremo in questa rubrica, nel mese di giugno, per narrare le nuove forme espressive di Mario Biscaldi.
(da “la Notte” – 6 maggio 1986)
Antonino De Bono
…Entrare nel mondo creato da Biscaldi è come entrare in un piccolo universo condizionato, collegato anche in estensione, regolato nei passaggi, guidato nelle esperienze, un universo esatto e favoloso ad un tempo, dove l’umanità di ognuno di noi può compiere una metamorfosi, duplicare la vita, aggiungere alle proprie facoltà e potenze note, questa di una realtà estremamente mobile e duttile, fluente nelle sue nuove apparenze e determinazioni, perpetuamente emergente, di una realtà che è insieme animata dall’emozione instancabile, che sottende ogni scoperta, e chiara, di limpida conoscenza e coscienza, sicura, persino lieta…
…Una volta Goethe scrisse che il poeta forma una “fantasia esatta”, cioè un fenomeno che non è senza l’ispirazione, che consiste nella espressione, che si conclude in osmosi fervida con la natura e con gli uomini, senza perdere di vista la funzione della scoperta del VISIBILE, che è, in fondo, il segno di ogni creazione artistica.
Renato Tomasina
Libri
“Gli Sposi Promessi” di Mario Biscaldi – versione .PDF (7,78 MB)
Montedit – Collana I gigli (poesia)
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